In passato, il Salento, noto per la produzione del cosiddetto vino da taglio, ha rappresentato per le molte e più famose zone vitivinicole Italiane ed Europee, il principale bacino di “rifornimento” di mosti e vini rossi ben strutturati, capaci di migliorare le caratteristiche organolettiche delle rispettive produzioni.
Tale vino veniva prodotto dal Primitivo, straordinario vitigno autoctono, capace di produrre mosti a gradazioni alcoliche paragonabili a liquori. Coltivato nei terreni marginali, sabbiosi in riva al mare, come anche nelle zone con roccia affiorante, con un infittimento di piante per ettaro elevatissimo, il primitivo ha garantito per decenni il lavoro dei grandi commercianti.
Quasi totalmente dimenticato in conseguenza della massiccia estirpazione negli anni 80, ha assunto oggi un ruolo di primo piano ed è considerato il principe dei vitigni autoctoni.
Noi abbiamo scelto di coltivarlo nell’ambiente più idoneo: nella sabbia di tenuta Patitari, in riva al mare, e nella roccia affiorante di tenuta Santo Stefano. Abbiamo migliorato le condizioni generali diminuendo l’infittimento di piante per ettaro e soprattutto curiamo nei minimi particolari le operazioni di raccolta e di vinificazione, garantendo il controllo delle temperatura nella fase più delicata della fermentazione tumultuosa. Ne curiamo la maturazione in grandi botti di rovere. La soddisfazione, dopo tre anni, è notevole per noi produttori e per gli estimatori di questo grande vitigno.
Un rosso impegnativo, austero, da domare.
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Patitari Salento IGT – Rosso Primitivo 2010
Primitivo in purezza coltivato nell’omonimo cru che affaccia sul Golfo di Gallipoli protetto da una fitta pineta.
Il microclima, il terreno sabbioso-roccioso e l’influenza benefica del mare gli conferiscono carattere e unicità.
Invecchiato due anni in botti di rovere, ha colore rosso rubino intenso, profumo caldo e aromatico e sapore e gusto tipici del vitigno. -
Patitari Salento IGT Rosso Primitivo 2017
Di nobile ed antica discendenza i Patitari vantavano tra i loro familiari illustri uomini di lettere e di armi.
Nel 1596 Laura Coppola andò sposa a Francesco Patitari, figlio di Bartolomeo e Temperanza Prisco.
Si ricordano ancora vivamente i fratelli Salvatore e Francesco Patitari, ufficiali di artiglieria e patrioti risorgimentali, e Nicola, poeta e letterato vissuto alla fine dell’800.