Le biografie
Biografia di Bruno Coppola
Bruno Coppola nasce ad Alezio in provincia di Lecce il 12 febbraio 1925, primo dei sei figli di Niccolò Coppola.
Di temperamento passionale e inquieto come il padre, pur legato al suo paese, sin da ragazzo mostra una forte curiosità verso il mondo esterno. E nonostante le difficoltà della guerra e la nostalgia di casa, decide di proseguire gli studi liceali al collegio navale “Morosini” di Venezia. Un periodo duro ma formativo, il collegio gli farà scoprire la passione per lo sport, persino lo sci, così inusuale all’epoca per un ragazzo del sud, consolidando il rapporto con la Marina Militare che servirà più volte come ufficiale.
Per tutto questo sarà sempre legato a Venezia da un sentimento profondo e sofferto, tanto da ritornarci spesso anche per incontrare i vecchi compagni di collegio.
Dopo la laurea in giurisprudenza a Bari, dove avrà Aldo Moro fra i docenti, inizierà la professione di avvocato, proseguita poi nella sede legale dell’Inps di Lecce.
I temi del lavoro lo appassionano e lo avvicinano alla politica, a quell’idea socialista, a cui si accosta seguendo l’esempio del padre. Racconterà di avere scelto quest’ideale, ascoltando da ragazzo l’affanno di un contadino sulla propria zappa.
Alla politica attiva in ambito provinciale e come delegato del Partito Socialista Italiano ai congressi nazionali affianca altri interessi. A cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta, come molte città di provincia, anche Lecce scopre, oltre l’aspetto mondano, la voglia di coniugare lo stare assieme e il ritrovarsi con l’impegno civile. E Bruno contribuisce a questo desiderio della città in cui vive con la famiglia, animando con passione due associazioni: il circolo democratico “S. Allende”, nato sull’onda dell’emozione del colpo di stato in Cile del ‘73, e gli “Amici del Teatro” che ha il merito di riunire alcune persone con la stessa sensibilità per questo settore culturale e creare una generazione di spettatori più attenti.
L’associazione è fortemente impegnata per la realizzazione del restauro e del ritorno alla vita del vecchio teatro “Paisiello”, partecipa all’organizzazione degli spettacoli estivi all’anfiteatro romano e soprattutto consente di avere a Lecce contatti di indiscusso interesse con i protagonisti del teatro, dai critici agli autori, dai registi agli attori. E attraverso questi contatti dà modo di far conoscere e qualificare culturalmente Lecce. Con l’attore Tino Buazzelli, Bruno avrà una frequentazione personale, continua e affettuosa negli anni. Buazzelli, che negli anni Settanta raggiunge la popolarità grazie allo sceneggiato televisivo “Nero Wolfe”, sarà ospite al campeggio “La Vecchia Torre”, fondato dal padre di Bruno nel 1967. Una foto ritrae sorridente il maestoso attore davanti al brandy “Vecchia Torre” prodotto dall’azienda di famiglia, circondato dalla curiosità di alcuni campeggiatori e da Olga, moglie di Bruno, e Maria, moglie del fratello Carlo.
“La Vecchia Torre” sarà il luogo più amato.
Bruno accoglie da subito la grande intuizione del padre Niccolò che sia pur ingegnere decide di non costruire ma sceglie di destinare la sua pineta a un campeggio, il primo sul mare nel Salento. All’inizio non sarà facile abituarsi a una vacanza insolita, poco comoda, ma poi Bruno trascorrerà qui tutte le sue estati in compagnia della moglie e del figlio, sentendosi un privilegiato per avere sempre a disposizione quel mare che ama tanto. Il miglior regalo che suo padre potesse fargli, creando “La Vecchia Torre”. E pur amando viaggiare, sarà questo il luogo più desiderato, anche nelle passeggiate invernali, il luogo che gli permetterà di fare ciò che gli piace di più: incontrare, conoscere persone.Partecipando alla gestione del campeggio con i fratelli, con la sua personalità contribuisce a dare un volto e un carattere alla “Vecchia Torre”, animando con garbo serate classiche come la gara gastronomica fra le regioni d’Italia o inventando appuntamenti attesi ogni anno dagli ospiti del campeggio: ancora oggi la mattina di Ferragosto le campeggiatrici ricevono una rosa con una frase, accompagnata dalla musica di una piccola banda. La sua vita estiva non sarà mai disgiunta dalla compagnia dei campeggiatori, con alcuni dei quali nascerà una bellissima amicizia. E per tutti sarà “l’avvocato”, come lo chiameranno affettuosamente in campeggio, abituati a vederlo in sella alla sua vecchia bicicletta “Atala”. Altra passione il ciclismo: raccontava, con la consueta ironia, la disperazione di aver perso da ragazzo il preziosissimo autografo di Fausto Coppi.
E alla “Vecchia Torre” è anche legata la sua attività di giornalista pubblicista, iniziata alla pagina sportiva del quotidiano “Il Tempo” e proseguita per continuare il mensile fondato dal padre nel 1970 che portava lo stesso nome del campeggio. Per Bruno è un’occasione per raccontare le sue passioni, dal turismo alla politica, dall’ecologia allo spettacolo. Il giornale, che terminerà le sue pubblicazioni nel 1976, diventa soprattutto per i suoi lettori, molti dei quali trascorrono le vacanze estive in campeggio, una guida alla scoperta del Salento. La scrittura lo diverte e lo attrae, anche negli scambi di lettere ai giornali, perché è un altro modo per stare in contatto con la gente, diffondere idee e ricevere suggerimenti. Talmente affascinato dalla parola che negli ultimi anni decide di raccogliere, in tre libri da regalare agli amici, le frasi e gli aforismi ricercati e collezionati con il figlio Nanni.
Più che l’orgoglio è l’eleganza del suo sentire a fargli pensare che superare le difficoltà, pur naturali nei grandi nuclei, sia il dovere di ogni famiglia per non disperdere ciò che proviene dal suo passato e la identifica nel presente. Per questo, negli anni Ottanta, insieme ai suoi fratelli dona alla città di Gallipoli i quadri di famiglia, alcuni dei quali firmati dal pittore Giovanni Andrea Coppola. E vent’anni dopo contribuisce alla ripubblicazione dello “Spartaco”, il giornale fondato e diretto dal nonno Giovanni. La stessa volontà lo spinge ormai anziano a prendersi cura di un altro “anziano”, la sua casa natale ad Alezio dove decide di tornare a vivere con la propria famiglia. Nel 2016, insieme al figlio Nanni, ritiene infine sia giunto il tempo di ricomporre quello che il padre ha lasciato, unendosi ai nipoti Giuseppe e Lucio, figli del fratello Carlo, nella società “Niccolò Coppola srl.” che guida tutte le attività di famiglia, dalla produzione del vino alle strutture turistiche.
Nell’aprile del 2023 il mare ha accolto le sue ceneri, come aveva sempre desiderato.